Giovedì mattina - a cavallo di impegni comunali - sarò al mercato per autenticare le firme per il "referendum contro la casta" promosso dall'Unione Popolare.
Non conosco l'Unione Popolare; non credo che la voterò alle prossime elezioni politiche. Credo però giusto sostenere la proposta referendaria che taglia gli stipendi d'oro dei parlamentari.
Immagino una Politica - e quindi un Parlamento - accessibile a tutti, con il consenso degli elettori. Quindi non un posto per ricchi. Ma neppure un posto dove arricchirsi.
Dove la retribuzione sia dignitosa: non eccessivamente bassa, ma neppure spudoratamente sballata rispetto ai salari e agli stipendi del Popolo Sovrano a cui la politica chiede pesanti sacrifici.
Per altro la norma prevede che le spese (diaria) vengano rimborsate senza una dimostrazione effettiva di quanto sostenuto e in modo uguale per tutti (così ad esempio un parlamentare romano - che ha residenza e casa nella capitale - ha diritto allo stesso rimborso spese di un parlamentare del trentino che sostiene dei costi effettivi per esercitare il mandato).
RispondiEliminaOltre mille le firme raccolte a Cassano sul quesito proposto dall'Unione popolare.
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