lunedì 26 settembre 2011

CAVA BRE.BE.MI - un regalo non gradito


Una delle tre cave di prestito per la realizzazione dell'autostrada Brebemi verrà realizzata sul territorio del comune di Cassano d'Adda in zona Cascina Cesarina.

La Regione Lombardia ha dichiarato quest'opera ambientalmente compatibile e si appresta ad autorizzare l'inizio dell'escavazione.

L'iter autorizzativo della cava è iniziato nel 2009 e si è concluso nel luglio scorso dopo due conferenze di Valutazione di Impatto Ambientale tenute tra giugno e luglio 2010. Mentre l'Amministrazione comunale ha sempre espresso la propria contrarietà all'opera, la Provincia di Milano non ha mai fatto pervenire alla Regione il suo parere.

"Si tratta di una cava enorme, sicuramente una ferita nel territorio – ha spiegato l'assessore all'ambiente, Andrea Gaiardelli - che interesserà 246.000 mq di aree agricole. L'escavazione avverrà in falda (la profondità prevista è di 25 m); i volumi stimati ammontano a 2.400.000 mc per una durata dei lavori di 30 mesi".


Il consiglio comunale di martedì 27 settembre ha approvato con 15 voti a favore ed un astenuto un Ordine del giorno presentato dai gruppi di maggioranza in merito alla nuova cava di prestito

L'Ordine del giorno, nel ribadire la contrarietà della città di Cassano d'Adda a quest'opera, ha dato mandato al Sindaco e alla Giunta di esperire ogni azione utile affinchè si eviti una convenzione d'ufficio da parte della Regione. Tale convenzione non conterrebbe sufficienti elementi di garanzia per la comunità cassanese, al fine di mitigare al massimo le conseguenze di quest'irreversibile scempio territoriale.

Per questo le richieste che il comune avanza al cavatore sono:

1. La proprietà dell’area a fine escavazione, per evitare che una cava che dovrebbe servire solo per l’autostrada continui invece ad espandersi nel tempo, anche dopo che l’autostrada sarà completata.
2. La non realizzazione dell'impianto di frantumazione degli inerti che comporterebbe ulteriori rumori e polveri e l'utlizzo del materiale cavato verrà utilizzato solo per i rilevati stradali e non per la produzione del calcestruzzo.
3. Il recupero ambientale dell’area dovrà essere realizzato per lotti, i modo da iniziare il recupero sul primo lotto della cava, mentre si sta scavando il secondo.
4. La previsione di misure di mitigazione del rumore.
5. Il collegameto del futuro lago di cava con il sistema delle piste ciclabili cassanesi e con il parco dell’Adda che dovrà interessare anche la zona della cascina Taranta.
6. Dei contributi economici aggiuntivi, oltre a quanto previsto dalla legge regionale, pari a 70.000 euro per ogni lotto scavato (sono 3 i lotti, quindi in totale 210.000 euro) che verranno utilizzati per realizzare impianto solari fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, e 15.000 euro ogni anno di funzionamento della cava per realizzare opere di piantumazione o rislovere problemi delle cascine vicine alla futura cava come l’allacciamento alla fognatura o alla rete dell’acqua potabile.
7. La costituzione di una commissione di controllo per verificare il rispetto degli impegni ed anche i lavori di recupero ambientale finali.

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