giovedì 16 luglio 2015

Si è dimesso l'assessore Colombo

Martedì mattina il mio collega di Giunta, l'assessore Angelo Colombo, ha rassegnato le proprie dimissioni al Sindaco.
La scorsa settimana l'Angelino, così è per tutti a Cassano, aveva scritto un commento ("Non sono di Sel né razzista, ma certe donne provocano e rischiano da come si vestono!!!") probabilmente in buona fede, ma becero e sessista (questo è il mio giudizio) su Facebook, in merito al triste episodio di stupro avvenuto a Roma ai danni di una giovanissima e per il quale è stato arrestato un militare italiano, presunto responsabile.
Le scuse esposte qualche giorno dopo, sempre attraverso i social, dallo stesso Colombo non sono bastate a sopire la polemica che ha preso via via una dimensione crescente fino a trovare spazio sulla stampa nazionale, complice lo stesso Angelino che ironizzando sulla richiesta di dimissioni pervenuta da alcuni consiglieri di minoranza ha fatto dubitare molti sulla sincerità del proprio pentimento.
Poiché le parole in alcune circostanze pesano come pietre, questa volta con intelligenza e responsabilità Colombo ha deciso di farsi da parte per non creare ulteriore disagio e imbarazzo al Sindaco, ai colleghi di Giunta e alla maggioranza che, in una eventuale discussione in Consiglio comunale, avrebbe avuto non poche difficoltà a conciliare la storia personale dell'Assessore con quel commento pubblicato su Facebook che denota una mentalità, purtroppo ancora viva, che inconsapevolmente giustifica e banalizza la violenza sulle donne.
Chi sbaglia, paga. Dignitosamente anche Colombo ha scelto per sé questa strada, uscendo di scena. Credo che sia giusto così. Sicuramente le Istituzioni sarebbero un posto migliore se tutti quelli che ne fanno parte facessero propria questa semplice regola.
Invece, troppe volte opinioni razziste, sessiste, omofobe, vengono espresse anche da leader politici nazionali senza che scandalizzino nessuno. Chissà perché certi personaggi le dimissioni non le danno proprio mai sentendosi legittimati a vomitare le più triviali bestialità.

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